Nov 072012
Bimbi a tavola didattica sezione medi
Il pasto è da sempre stato fonte di numerosi dubbi e perplessità da parte dei genitori. L’ansia associata alla quantità e alla qualità del cibo da somministrare, la delicata fase di passaggio dall’allattamento allo svezzamento e il giusto comportamento da tenere a tavola, rappresentano solo una piccola parte degli argomenti oggetto di dialogo tra i genitori e noi educatrici durante i nostri colloqui tutoriali. Tali dubbi sono pienamente giustificati in virtù del fatto che l’atto del nutrirsi rappresenta, per il bambino, la sua prima fonte di comunicazione con la realtà esterna oltre che l’espressione della sua relazione affettiva con la mamma e con il papà, o comunque con chi si prende cura di lui e lo nutre. Il soddisfacimento del bisogno primario dell’alimentazione si interseca con quello ancora più intenso relativo alla sfera dell’amore e dell’affetto che nel gesto di offrire il cibo è compreso. Il bambino si sente amato e protetto nell’avvolgente abbraccio della mamma mentre lo allatta e tutte le sensazioni tattili, visive, olfattive e uditive contribuiscono a creare quel legame affettivo per il quale il neonato si sente accolto e rassicurato. Il momento del pasto racchiude in sé, quindi, uno scambio relazionale che va al di là del mero soddisfacimento del bisogno di saziarsi. In tale scambio avviene, nella maggioranza dei casi, anche il riconoscimento e l’accettazione reciproca, da parte dei protagonisti, dei legami che vengono ad instaurarsi. Potrebbe, però, succedere che vi sia un rifiuto al cibo associato ad un disconoscimento dei legami affettivi. Ecco che l’atto del cibarsi diventa, così, un atto sociale e il momento del pasto una parentesi, più o meno gradita, di convivialità, di piacere nello stare con gli altri, di gusto nel mangiare e di regole da rispettare, che acquista ancora più valore durante la fase delicata dello svezzamento, quando il bambino comincia ad avere un “posto a tavola”. Tali considerazioni hanno portato, noi educatrici, ad una lunga riflessione su come avremmo potuto al meglio cercare di dissipare i dubbi dei nostri genitori e in che modalità. Come aiutarli a rendere i loro bimbi autonomi nel pasto e sereni nello stare a tavola. A conclusione della discussione, abbiamo deciso di proporre il tema del pasto alle riunioni di didattica con i genitori. Durante la prima di queste, tenutasi a giugno u.s., sono state delineate in primis le fasi dell’alimentazione, dall’allattamento allo svezzamento fino all’autonomia a tavola, restituendo la giusta importanza ad ognuna di queste. Sono state proposte e spiegate poi, nella seconda parte della riunione, una serie di “regole” da osservare a tavola per migliorare il momento del pasto, come ad esempio: apparecchiare con cura la tavola; rendere il cibo gradevole anche alla vista oltre che al gusto; variare i cibi proponendo sapori, consistenze e colori diversi; mangiare tutti insieme; dare il buon esempio a tavola; non ricorrere a elementi di distrazione per fa
Cinzia